Tour de France 2021, Remco Evenepoel: “Vedere vincere ragazzi di 22 anni mi dà grande motivazione”
Vincere il Tour de France a 22 anni nel ciclismo moderno sembrava quasi impossibile due anni fa, ma due corridori eccezionali hanno dimostrato che non è affatto così. Prima Egan Bernal, poi Tadej Pogacar hanno dunque polverizzato record che duravano da cento anni per riscrivere la storia di uno sport che in queste ultime stagioni sta vivendo un forte clima di rinnovamento in praticamente ogni settore. Simbolo di questo cambiamento è il fenomeno belga Remco Evenepoel, classe 2000 capace sin da subito di andare a conquistare risultati di assoluto spessore sino a giocarsi (e vincere) anche grandissimi traguardi già dal suo primo anno da professionista. Quest’anno avrebbe dovuto fare il suo esordio in un GT partecipando al Giro d’Italia, per il quale molti lo vedevano come un candidato più che credibile visto un avvicinamento di altissimo livello. Un approccio che tuttavia si è dovuto arrestare brutalmente con la caduta a Il Lombardia.
Attualmente impegnato nelle fasi di recupero, ha potuto seguire con attenzione la Grande Boucle da spettatore. E ovviamente quanto ha visto non manca di averlo ispirato… “Vedere due ragazzi di 22 anni vincere il Tour dà grandi motivazioni – ha spiegato a RTBF – Normalmente farò i Giochi di Tokyo, quindi bisognerà fare delle scelte perché non penso sia possibile combinare Tour e Olimpiadi. Ma a Dicembre sapremo se i Giochi si faranno. A quel punto sapremo a quale grande giro parteciperò…”
Nato il 25 gennaio 2000, Remco Evenepoel avrà 21 anni e sei mesi alla conclusione della prossima edizione della Grande Boucle: una età che gli permetterebbe dunque di ritoccare il record di Pogacar di quasi sei mesi, migliorandolo così per il terzo anno consecutivo. E se due anni fa poteva sembrare impossibile, ora appare molto difficile, ma non impossibile… Tanto che volendo si può anche immaginare chi nei due anni successivi potrebbe fare ancora meglio (corridori o già professionisti o promessi tali)…
Ovviamente, intanto, il prodigio belga deve pensare a riprendersi con calma, senza stare realmente a pensare a questo record, che può essere giustamente un pensiero, un sogno, ma non può essere chiodo fisso né ossessione (e fortunatamente dalle sue parole dimostra che non lo è). “Faccio piccoli passi in avanti ogni giorno ed è un bene per il morale – spiega – Finora ho avuto solo notizie positive. Anche se ovviamente passare dall’andare in bici tutti i giorni a non andarci per niente è difficile. Comunque, faccio progressi tutti i giorni e mi sento bene. Resto tranquillo, la settimana prossima farò dei test e vedremo i risultati per capire come le cose stanno evolvendo”.
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